Il papavero è una pianta appartenente alla famiglia delle Papaveraceae, tornato prepotentemente di moda come pianta ornamentale: i suoi grandi, sericei e multicolori fiori non mancano mai nei Centri Giardinaggio in primavera.
Tra le tipologie di papavero più note:
- il Papaver orientale, una bellezza asiatica coltivata che ci può regalare, a fine fioritura, i semi commestibili e utilizzabili – come quelli di tutti i papaveri – per preparare pani e dolci dal sapore particolare.
- il comune papavero dei prati, quello che si trova diffuso nei campi (Papaver rhoeas) o rosolaccio ha anche spiccate virtù calmanti, tanto che nelle campagne fino alla metà del secolo scorso si utilizzava come calmante
- il Papaver somniferum, utilizzato per la produzione di oppiacei come la morfina e la codeina (utilizzati come antidolorifici anche in passato)
Non tutti sanno che oltre al caratteristico colore rosso, il papavero può essere anche rosa, bianco o viola.
Dove coltivare il papavero
Il papavero comune si può acquistare in bustine di sementi oppure è possibile raccogliere in natura le capsule ben mature.
Il rosolaccio si semina a spaglio in settembre o in marzo su qualunque terreno, anche povero, in posizione soleggiata, mal si adatta al in vaso.
Il papavero orientale invece vive in vaso o in giardino (trapiantandolo solo a fine fioritura) in un terreno leggero e ben drenato, sempre in pieno sole.
Entrambi hanno bisogno di poca acqua e d’inverno perdono la parte aerea che rispunta in primavera.
In erboristeria si usano solo i petali del rosolaccio, da raccogliere fra maggio e luglio.
Dato che in cucina si utilizzano anche i semi e le foglie, recidete i fiori e le foglie basali.
Petali e semi vanno posti in uno strato sottile a seccare all’ombra, si conservano poi all’asciutto, in vasi di vetro.
Quali sono i significati del papavero
Il papavero è una pianta presente in diverse culture proprio perché si coltiva ed è diffuso in tutti i continenti.
I significati e le interpretazioni perciò variano:
- nella cultura occidentale il papavero viene spesso associato alla guerra e ai caduti (come viene citato ad esempio nella Guerra di Piero di Fabrizio De Andrè) perché spesso nei campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale i campi erano coperti di papaveri che crescevano spontanei.
- in oriente il papavero viene associato a concetti di pace e tranquillità: in Giappone si chiama “keshi” e vuole rappresentare la bellezza effimera e la provvisorietà della vita
- dal papavero si ricavano antidolorifici e anche il ben noto oppio, per questo spesso viene associato all’abuso di sostanze stupefacenti
Ricette erboristiche a base di papavero
A cosa serve il papavero? Questa pianta conosciuta da secoli, può essere utilizzata come rimedio naturale per innumerevoli scopi:
- Se l’insonnia è un problema: ponete 5 g di petali secchi in una tazza d’acqua bollente, lasciateveli per 10 minuti, filtrate, addolcite con miele di tiglio e bevete l’infuso ancora caldo 10 minuti prima di coricarvi.
- Se vi sentite nervosi e irritabili: preparate la stessa tisana riducendo il tempo di infusione a 5 minuti.
- Contro la tosse: fate macerare per 12 ore in un litro d’acqua bollente 400 g di fiori freschi in una pentola coperta; filtrate e aggiungete 1,3 kg di zucchero; fate cuocere finché si addensa; conservate in una bottiglia di vetro al fresco e al buio. Assumetene fino a tre cucchiaini al giorno.
- Per calmare gli arrossamenti della pelle: fate degli impacchi con un infuso di petali (30 g lasciati per 10 minuti in 1 litro d’acqua, filtrate prima dell’uso).
In cucina con il papavero
Il rosolaccio può essere consumato da tutti con tranquillità e in abbondanza: anche se fusti, foglie e frutti freschi contengono un lattice bianco di sapore sgradevole, questo scompare nella pianta secca o dopo la cottura.
Lessate dunque per 5 minuti le foglie e buttate l’acqua di cottura, che diventa amarissima.
Come si mangiano le foglie del papavero?
Il papavero si può cucinare in diversi modi:
- le foglie giovani insaporiscono minestre e zuppe
- si lessano e si ripassano al burro con una spruzzata di formaggio grattugiato, o all’olio, aglio e peperoncino
- si stufano con patate, pomodori, olive
- si sostituiscono agli spinaci in sformati e torte salate
- si usano in frittata o per farcire le omelette
- i semi invece si usano per insaporire pane e dolci
- oppure si può ricavarne un olio (contenente lecitina, che abbassa il colesterolo) ottimo per condire l’insalata
FONTE AICG