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Oleandro: consigli utili e guida

L’oleandro è una pianta estremamente facile da coltivare: resistente e durevole, vive bene anche in vaso.
Richiede poche attenzioni: ogni 3-5 giorni per le innaffiature, solo in primavera-estate.
Ha un livello estetico molto elevato, è una pianta molto decorativa grazie a fiori colorati che sbocciano fino al tardo autunno. Anche il fogliame sempreverde è molto bello.

L’oleandro appartiene alla famiglia delle Apocinacee, la stessa a cui appartengono la pervinca, la mandevilla (dipladenia) e la plumeria (frangipani).
Nerium oleander è il nome botanico; esistono decine e decine di varietà con fiori di colori diversi.
Pianta italiana diffusa allo stato semi-spontaneo in tutto il Centro-Sud, giunse nel Mediterraneo in epoche lontanissime, probabilmente dal Medio Oriente. Già nel 300 d.C. era utilizzato come pianta ornamentale: ne parla lo scienziato Teofrasto in un trattato sulle piante.
Nerium deriva dal nome con il quale la pianta veniva chiamata nell’antica Grecia. Oleander, di origine latina, si riferisce alla somiglianza delle foglie dell’oleandro con quelle dell’olivo.

La sua resistenza è davvero impressionante: in Giappone oggi è considerata una pianta sacra, emblema della pace fra i popoli, perché un esemplare di oleandro sopravvisse alla bomba atomica su Hiroshima!

Come scegliere l’oleandro

La gamma dei colori è molto ampia: bianco, giallo, rosa, rosso, porpora; esistono decine di varietà diverse.
Alcune varietà hanno il fogliame variegato, con macchie e rigature bianche o color crema.

In terrazzo e balcone, coltivato in vaso, conserva dimensioni contenute e in genere di rado supera il metro e mezzo-due metri di altezza. In giardino può assumere dimensioni notevoli nel tempo; nelle zone a clima mite diventa un vero e proprio albero.
Due consigli utili: Utilizzate un vaso profondo da collocare in pieno sole per ottenere una ricca fioritura.
Se l’oleandro viene riparato con teli di non-tessuto o viene spostato in una zona protetta, vive bene anche nell’Italia settentrionale.

Perché scegliere l’oleandro?

  • FIORI COLORATI PER MESI E MESI: la fioritura dell’oleandro inizia già in tarda primavera e prosegue ininterrottamente fino all’autunno inoltrato. Fiorisce generosamente anche nei periodi più bollenti e afosi dell’estate.
  • RESISTENTE E TOLLERANTE: pianta eccezionale per la sua resistenza al caldo, al vento, al sole e alla siccità. Ideale per chi ha poco tempo e desidera fioriture instancabili (se è in pieno sole).
  • UNO SCHERMO CONTRO IL VENTO E IL SOLE: in balcone, terrazzo, cortile e giardino può diventare un prezioso schermo che ripara dalle brezze e dal sole. Resiste benissimo all’aria carica di sale.

Come e dove coltivare l’oleandro

L’oleandro è la tipica pianta mediterranea: vive bene in posizioni esposte al pieno sole.
Non teme le alte temperature estive, il vento caldo, l’afa. In ombra cresce poco e non fiorisce.
Tollera il freddo se non è molto intenso e prolungato. In vaso è più sensibile al gelo e occorre proteggere sia le radici che la chioma.

Dopo l’acquisto va rinvasato in un contenitore molto più largo e profondo di quello vivaistico; il vaso può essere in terracotta o plastica. Ottime anche le vasche in legno, che hanno funzione protettiva contro il caldo e il gelo.
Utilizzate un terriccio universale di alta qualità oppure un terriccio per trapianti, per fioriere o per piante mediterranee.

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L’oleandro va potato ogni anno a metà primavera, regolando la lunghezza dei rami per conservare una forma compatta. Se necessario può essere potato nuovamente a fine estate. Durante le potature è consigliabile indossare i guanti. La pianta è tossica se ingerita.

L’oleandro in vaso richiede annaffiature regolari in estate. In genere, se il vaso è grande e profondo, è sufficiente innaffiare ogni 3-5 giorni in estate e solamente una volta al mese in inverno. Le piante in giardino sopportano bene la siccità, dopo il primo anno in cui sono più sensibili.
In piena estate è utile fare una doccia delicata sul fogliame, la sera, anche per asportare la polvere dal fogliame.

La concimazione

L’oleandro ha un fabbisogno nutritivo moderato: va concimato da aprile a settembre ogni 12-15 giorni e da ottobre a
marzo ogni 30 giorni.

Mai eccedere con la dose di concime: meglio poco che troppo, ma fornito con regolarità. Prima di concimare è bene
inumidire il terriccio.
Quale concime utilizzare? La sigla NPK indica i dosaggi di Azoto, Fosforo e Potassio, gli elementi nutritivi di base. Preferite un concime universale NPK 10-5-15 alternando il suo impiego, dalla primavera a settembre, con un concime per gerani, NPK 5-5-7 con microelementi.
A fine inverno è utile somministrare un concime organico (stallatico pellettato) da interrare leggermente, oppure un concime liquido con sangue di bue.

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Consigli e trucchi da sapere

Per minimizzare le necessità idriche utilizzate vasi ampi e profondi. Coprite la superficie del terriccio con corteccia sminuzzata, che aiuta a conservare umidità nel terriccio.
A fine autunno la pianta va spostata contro un muro soleggiato poiché teme il gelo intenso e prolungato.
L’apparato radicale va riparato dal gelo sollevando il vaso da terra con piedini o mattoni e avvolgendo il contenitore in plastica a bolle.
La chioma va protetta con un telo di non-tessuto, da togliere in marzo.

Problemi e soluzioni

  • La pianta non fiorisce: carenza di sole e di concime. Spostare in piena luce e concimare.
  • Piante debole ed esile con rami lunghi e poche foglie: ambiente troppo ombreggiato; in inverno, temperatura troppo bassa
  • Insetti bianchi sul fogliame: cocciniglie. Ripulire le foglie e somministrare un insetticida anticocciniglia.
  • Foglie secche, rami denudati: carenza di acqua (rara in piena terra, più frequente in vaso). Innaffiare generosamente: in genere, si riprende.