a cosa servono i ricci in natura

news /

A cosa servono i ricci in natura?

Il riccio appartiene alla famiglia dei Erinaceidae, nell’ordine degli Erinaceomorfi e si può identificare anche come porcospino o Erinaceus europaeus.

I più fortunati ne hanno almeno uno che visita regolarmente il giardino durante la bella stagione.
Ma a cosa servono i ricci in natura? Ospitare un riccio (o più di uno) in giardino è un vero regalo che l’animaletto manifesta cibandosi di insetti, vermi, lumache, chiocciole, ragni, millepiedi, scolopendre e altri invertebrati in buona parte nocivi alle piante.
Ecco perché è bene salvaguardarlo il più possibile e creare le condizioni affinché “metta su famiglia”.

Come vivono i ricci

Se siete stati fortunati e avete avvistato almeno una volta un riccio, è molto probabile che fosse notte.
Infatti i ricci sono animali notturni e in natura vivono principalmente in ambienti boschivi, prati, giardini e parchi.
Durante il giorno è più raro vederli poiché tendono a riposare nella tana (cespugli, mucchi di foglie o sotto tronchi di alberi).
Non fanno branco perché sono animali solitari e territoriali, tranne durante la stagione degli accoppiamenti. I maschi e le femmine si incontrano solo per accoppiarsi e poi ciascuno torna al proprio territorio. Per attirare il partner emettono suoni e odori.

Si nutrono principalmente di insetti, ma possono mangiare anche piccoli vertebrati, uova, bacche e frutta.

In inverno, i ricci possono andare in letargo per conservare le energie, ridurre la loro attività metabolica e proteggersi dalle temperature rigide e dallo scarso cibo disponibile.

A cosa servono le spine del riccio

Sfatiamo subito il falso mito che il riccio punga: non si tratta di spine appuntite!
Il mantello di aculei che si porta addosso, benché non rassicurante, in realtà è “tutta scena”, perché gli aculei hanno la punta arrotondata e, al massimo, provoca una sensazione di leggero fastidio se si trasporta il riccio in mano per lunghi tratti.
Gli aculei risultano invece efficaci per scoraggiare i possibili predatori.
Quando è impaurito il riccio si appallottola per proteggere il ventre, l’unica parte inerme perché priva di aculei.
Da qui il modo di dire “chiuso a riccio”, che può rimanere così per decine di minuti, completamente paralizzato.
Una tattica per far credere al nemico di essere morto, quindi non appetibile: i predatori amano in genere “i pasti vivi”.
Ma questo atteggiamento, vincente in natura, è completamente sbagliato nella “civiltà” umana: il riccio si appallottola anche se viene abbagliato dai fari delle automobili, facendo così una brutta fine.

Quali sono i nemici dei ricci

Se riesce a scampare dai pericoli dell’asfalto, il riccio può trovare la morte nel suo ambiente naturale: la campagna.
Purtroppo molto spesso è proprio colpa dell’uomo, il riccio può avvelenarsi mangiando molti insetti o lumache che hanno ingerito fitofarmaci tossici oppure mangiando frutta trattata con antiparassitari.
Può bere in pozze d’acqua inquinate da residui velenosi, può finire male se si rifugia dentro cumuli di sterpaglie a cui viene dato fuoco.

Dove si trovano i ricci in Italia


I ricci in Italia si trovano comunemente in parchi e giardini, oltre che in campagna.
Purtroppo anche nei giardini i pericoli sono tantissimi: il riccio può scivolare nel laghetto dal quale non riesce a risalire (mettete un’assicella inclinata fra l’acqua e la riva); se si è nascosto fra gli sterpi può finire “affettato” dal filo del decespugliatore (smuovere prima le sterpaglie con un bastone per allontanarlo); oppure può venire sballottato dal cane di casa (non lasciarlo da solo in giardino, bensì controllarne i movimenti per fermarlo prima che possa azzannare l’animaletto).
Per facilitare l’ingresso e la permanenza del riccio, il giardino non deve essere recintato con rete metallica fino a terra.

I ricci si possono trovare anche negli orti, dove la loro funzione è molto utile: si nutrono di insetti dannosi per le piante come lumache, limacce, scarafaggi, cavallette e grilli.
Non solo: i ricci possono anche contribuire come “fertilizzanti”, infatti grazie alle feci forniscono sostanze nutritive per il suolo e le piante.


Come si possono attirare i ricci?

  • niente di meglio che lasciare vicino a siepi o cespugli di confine una ciotola bassa piena di cibo secco per cani o gatti, da rinnovare spesso, e un’altra ciotola con acqua.
  • per fare amicizia, anche se si appallottola, mettetegli vicino una fetta di mela, pera ecc.
  • per far sì che trovi sicuro il vostro giardino e magari vi nidifichi, in un angolo in disparte lasciate una piccola catasta di rami potati, fascine, fogliame, con aperture nella parte inferiore: gli servirà anche durante l’inverno, quando andrà in letargo
  • bandite i prodotti chimici dal vostro spazio verde

Esistono anche i ricci domestici, come il noto riccio africano che può essere allevato in casa seguendo accortezze fondamentali.

FONTE AICG