come si coltiva la rosa canina, un rosaio semplice e facile

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Come si coltiva la rosa canina

La rosa canina è la rosa selvatica che funge da portainnesto per molte varietà moderne pur mantenendo inimitabile un fascino scapigliato e puro, pronto a sprigionarsi anche nel vostro giardino.
Unica richiesta: il giardino deve essere abbastanza grande poiché la pianta ha un ingombro in altezza e larghezza superiore ai 4 metri!

Le caratteristiche principali della rosa canina (anche detta rosa selvatica) sono:

  • è un rosaio un po’ selvaggio
  • cresce rapidamente
  • è perfetta per rivestire una recinzione o un muro o un tronco d’albero morto
  • non va potata annualmente
  • non si ammala di macchia nera (o ticchiolatura)
  • sa regalare oltre a una splendida fioritura in maggio, anche qualcosa di buono da mangiare in autunno!

Rosaio semplice: coltiva la rosa canina

Se ancora non vi abbiamo convinti riguardo la rosa canina, ecco altri aspetti che ci faranno cambiare idea:

  • un rosaio a bassa esigenza
  • rifugge i terreni umidi (mettete sempre un ottimo drenaggio sul fondo della buca) e l’ombra
  • adatta a qualunque situazione (non in riva al mare sulla sabbia) dalla Sicilia alla Valle d’Aosta sotto la neve
  • si annaffia solo nel primo anno dall’impianto
  • si pota d’inverno se diventa troppo ingombrante, anche dimezzandola.

Come coltivare la rosa canina in giardino

La rosa canina è un arbusto alto e largo fino a 3-4 m, dal fusto verdastro, eretto nella parte inferiore, ricadente nella superiore (tecnicamente si definisce “sarmentosa”, cioè non si arrampica proprio da sola, ma ha bisogno di essere indirizzata dall’uomo sui sostegni), con numerose spine, soprattutto allo stadio giovanile.
I fiori compaiono tra maggio e luglio e sono costituiti da 5 petali color rosa pallido e numerosi stami dorati: sono solitari o riuniti in infiorescenze a corimbo.

Come si raccolgono i frutti della rosa canina?

I frutti, colorati da settembre in poi, sono in realtà “falsi frutti” (i botanici li chiamano “cinorrodi”), di forma globosa, color rosso vivo che diventa più scuro a maturazione, con una coroncina di sepali rinsecchiti. All’interno contengono i veri frutti (“acheni”, come quelli delle fragole), chiamati impropriamente semi, che sono secchi, duri e ricoperti di peluria.
Si raccolgono in ottobre-novembre, quando divengono rossi e appena morbidi, comunque prima delle gelate.
Si tagliano i piccioli con le cesoie, senza dimenticare un paio di robusti guanti. I frutti si possono anche conservare essiccandoli nel forno a 80° semiaperto per un’ora e riponendoli in sacchetti di tela o carta.

I (falsi) frutti della rosa canina sono commestibili

I frutti sono ricchissimi di vitamina C (400 mg di vitamina per 100 g di frutti), che è cinque volte maggiore del limone!
In Inghilterra, durante la Seconda Guerra Mondiale, la popolazione era obbligata a raccogliere un certo quantitativo di frutti della rosa canina per contribuire alla produzione di vitamina C.
Contengono anche vitamina A, B e K, nonché carotenoidi, acidi organici, zuccheri, tannini e una sostanza antibiotica.
L’azione è molto energica: antiscorbutici per eccellenza, sono anche astringenti, depurativi, antinfiammatori, diuretici, sedativi, tonici e, ovviamente, vitaminizzanti e antinfettivi.

Ricetta della bevanda alla rosa canina per adulti e bambini

La bevanda alla rosa canina è perfetta da utilizzare contro l’influenza negli adulti.
Procedimento: macerare per 20 giorni in 1 l di marsala 100 g di frutti secchi, privati di semi e peli e ben pestati. Bere 2-3 bicchierini al giorno lontano dai pasti.

Invece per i più piccoli vi consigliamo di preparare la tisana contro l’influenza per i bambini: infondere per 30 minuti in 1 l d’acqua bollente 50 g di frutti secchi, trattati come sopra; filtrare schiacciando bene i frutti per privarli del liquido; addolcire con miele; bere 2-3 tazze al giorno, sempre fuori dai pasti.

La rosa canina in cucina

In cucina i cinorrodi si utilizzano freschi.
I più coraggiosi possono succhiare la deliziosa polpa direttamente in bocca, ma questo significa aspirare anche i “semi” e i peli che possono scatenare irritazioni alle mucose, e che vanno comunque sputati.
In alternativa si trasformano in confetture o gelatine, passando bene i frutti al passaverdura per trattenere gli acheni e la peluria.

Ricetta della confettura di rosa canina

Lavare 1 kg di frutti, metterli in pentola con 300 g di mele renette tagliate a pezzi e coprire con acqua a filo.
Bollire per 50 minuti, passare il composto al passaverdure per ottenere solo la polpa.
Aggiungere un ugual peso di zucchero e lasciar bollire a fuoco lento, mescolando e schiumando spesso finché raggiunge la consistenza giusta.
Invasare a caldo e capovolgere il barattolo chiuso per creare il sottovuoto.

Alternative alla rosa canina

la rosa canina è una delle rose più semplici da coltivare e si può usare anche in cucina

Confetture e gelatine di cinorrodi squisite si ottengono anche da altre rose.
Per esempio con i frutti della Rosa gallica ‘Officinalis’ (utilizzata in Francia con l’appellativo di “Rosa del farmacista” per la famosa “confettura di Provins”), ma anche quelli della R. pendulina e della R. rugosa.

FONTE AICG