quali sono i danni che la processionaria causa alle piante

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Che danni fa la processionaria e cosa fare

I nidi di processionaria sono dei bozzoli che vengono tessuti dalle larve della processionaria del pino.
Quest’insetto è una specie di lepidottero che possiamo trovare soprattutto nelle zone mediterranee e subtropicali.
I bozzoli si creano per proteggersi da predatori e agenti atmosferici, ma questi nidi sono pericolosi: sono infatti ricoperti da setole urticanti che entrandovi in contatto posso provocare gravi irritazioni alla pelle dell’uomo e alle mucose degli animali.

Come si riconoscono i nidi di processionaria?
Si possono trovare durante una passeggiata in campagna o in città o anche in giardino, li riconoscete perché si presentano come grandi (anche 30 cm di diametro) “batuffoli di ovatta” attaccati ad una Conifera (pino o cedro).
Che cosa fare? Allontanatevi subito, soprattutto se con voi c’è il vostro cane.
Poi, a distanza di sicurezza (almeno 20 m), chiamate immediatamente il Servizio fitosanitario della vostra Regione.
I mesi fra marzo e maggio sono i più pericolosi perché i bruchi di questa farfalla, che stanno migrando, sono altamente urticanti: in caso di contatto con una processionaria, umani e pet devono essere portati immediatamente al pronto soccorso!

Come vive la processionaria

quali danni causa la processionaria

Perché la processionaria si chiama così? Si chiama “processionaria” (Thaumetopoea pityocampa) perché appunto le larve tra marzo e maggio abbandonano il nido invernale aereo e scendono al suolo in processione: tutte in fila si dirigono verso le zone più calde e soleggiate vicine agli alberi infestati dove si interrano per restare quiescenti fino a che le condizioni ambientali non sono favorevoli allo sfarfallamento degli adulti (anche anni).
Gli adulti di processionaria sono farfalle poco appariscenti e di modeste dimensioni, con abitudini crepuscolari e notturne.
In estate, tra la fine di giugno e la fine di agosto, fuoriescono dal terreno dove hanno trascorso la fase quiescente. Le femmine fecondate depongono le uova sui rami delle Conifere e, a fine agosto-inizio settembre dalle uova sgusciano le prime larve che tessono il nido dove trascorrono la stagione fredda.
Su un albero possono trovarsi più nidi invernali, in base al livello dell’attacco.

Quali sono i bersagli della processionaria e quali danni causa

La processionaria attacca tutte le specie di pino, ma predilige:

  • Pinus nigra
  • Pinus silvestris
  • in città, “si accontenta” dei cedri (Cedrus atlantica, C. libani), Conifere “di ripiego” per il lepidottero.

Il danno alle piante è determinato dalle larve che, con il loro apparato boccale masticatore, si nutrono degli aghi. Gli alberi colpiti assumono un aspetto spelacchiato, con defogliazioni più o meno intense, anche se in genere questo insetto non mette a rischio la sopravvivenza degli alberi.
Quelli veramente gravi, invece, sono i problemi determinati dalla presenza dei peli urticanti che ricoprono il corpo dei bruchi. Toccare le larve o anche venire sfiorati dai loro peli trasportati dal vento causa reazioni allergiche molto dolorose e forti irritazioni alle vie respiratorie, agli occhi e alla pelle. Ancora peggio capita al cane che, incuriosito dalla processione, prende in bocca un bruco: i danni al tartufo e alle mucose della bocca e alla lingua possono essere anche gravissimi.
Che si tratti di umani o di animali domestici, il consiglio è di andare immediatamente al pronto soccorso.

Cosa fare se la processionaria è in giardino

Se avvistate uno o più nidi di processionaria nel vostro giardino, il consiglio migliore – oltre a quello di non mettervi più piede fino a disinfestazione avvenuta – è di rivolgervi a una ditta specializzata in manutenzione giardini.
Il fai-da-te, considerata la pericolosità delle larve, è sconsigliato.
Come si svolge l’intervento di disinfestazione della processionaria?
I manutentori ben protetti da un abbigliamento anti-contatto, intervenendo fra novembre e febbraio:

  • taglieranno con lo svettatoio o con il cestello la porzione di ramo con il nido e provvederanno all’eliminazione mediante fuoco controllato;
  • Fra aprile e maggio installeranno su pini e cedri le specifiche trappole a feromoni per la cattura massale dei maschi di processionaria, il che non eliminerà il problema, ma lo ridurrà in termini di numero di femmine fecondate.
  • nei mesi di settembre-ottobre torneranno per irrorare almeno una volta la chioma delle Conifere con Bacillus thuringiensis subsp. kurstaki, un insetticida microbiologico attivo contro le larve dei lepidotteri e selettivo nei confronti degli insetti utili (quali le coccinelle) e dei pronubi (api, bombi, ecc.), ammesso in difesa biologica.

Con questa strategia combinata, è probabile una risoluzione del problema nell’arco di un anno (a condizione che non ci siano altre infestazioni non controllate nei giardini vicini).

FONTE AICG