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3 Piante di Natale da regalare

Piante di Natale: da regalare, da tenere in casa, in giardino, in terrazzo.

Il verde lucido dell’agrifoglio, il fresco bianco dell’elleboro, il rosso della stella di Natale: il clima festoso di fine d’anno è allietato dai colori di queste tre piante generose e di facile coltivazione, ideali per un regalo a tutti gradito, anche perché sono considerate portafortuna.

L’agrifoglio

Tra le piante di Natale per antonomasia spicca l’agrifoglio: Ilex aquifolium, una specie sempreverde spontanea del territorio italiano. Oggi esistono varietà senza spine e altre con foglie molto pungenti, di colore verde, brune oppure variegate in bianco o giallo, agrifogli senza frutti e altri dalla ricca produzione di bacche rosse natalizie molto decorative. Regalare questa pianta, protagonista di numerose leggende, rappresenta un augurio di lunga vita.

L’agrifoglio è un genere dioico, vi sono quindi esemplari maschi ed esemplari femmina.
Solo questi ultimi producono piccoli fiori bianchi che poi maturano in bacche rappresentando le piante di Natale con bacche rosse che tutti conosciamo.

Come coltivare l’agrifoglio

In giardino cresce ovunque, in quanto resiste bene al freddo, a l caldo e all’ombra. In vaso si sviluppa lentamente ed è quindi ideale anche in terrazzo.
È buona norma rinvasare in primavera utilizzando un contenitore in terracotta piuttosto grande.
In casa, l’agrifoglio può vivere per breve tempo, in piena luce e in ambienti non troppo caldi: dopo le feste conviene spostare il vaso all’esterno.
Si concima in primavera (da marzo a maggio) con prodotti organici. Le potature si limitano alla pulizia e all’occasionale riordino della chioma.

L’agrifoglio mini, un simpatico dono

Nella stagione invernale è facile reperire nei nostri Garden Center l’agrifoglio in minuscoli esemplari, molto graziosi nei loro piccoli vasi. Basta abbinarli a un fiocco sgargiante per trasformarli in un originale biglietto di auguri.
In casa l’ideale è conservarli, in inverno, in un luogo luminoso e fresco.
In primavera potranno essere trasferiti all’esterno, rinvasandoli in contenitori un po’ più grandi: posizionateli in ombra o in mezz’ombra, spostandoli al sole solo l’anno successivo.

La stella di Natale

Euphorbia pulcherrima è una specie originaria del Messico, dove viene chiamata “fiore della notte sacra” perché le foglie all’apice (le brattee, che circondano i fiori minuscoli), durante le notti fresche vicino a Natale, si colorano vivacemente.
Oggi al tradizionale colore rosso si affiancano varietà con diverse sfumature di rosa e di panna, con screziature anche in colore verde, attualmente molto di moda.
Tra le novità, il giallo limone, l’albicocca e ibridi con fiori stradoppi, ondulati o arricciati.

Come coltivare la stella di Natale

Va tenuta in casa in luogo mite, molto luminoso, lontano da fonti di calore e dai raggi del sole.
Si annaffia solo quando il terreno è completamente asciutto, evitando accuratamente di lasciare l’acqua a lungo nel sottovaso.
Con l’arrivo della bella stagione, quando l’esemplare ha perso le foglie colorate e cominciano a svilupparsi le nuove foglie verdi, deve essere sottoposta a una drastica potatura e portata all’esterno, in luogo ombreggiato e luminoso, riducendo le annaffiature.
In autunno, spostata in casa in ambiente fresco, sotto i 18 °C, richiede almeno 12-14 ore di buio al giorno e concimazioni ricche di potassio e fosforo: nel giro di poche settimane si formerà la corona natalizia di fogliame scarlatto.

5 regole per prolungare la bellezza della stella di Natale

  1. Acquistate le piante presto, a novembre, scegliendo quelle con i piccoli fiori ancora ben chiusi.
  2. Effettuate il trasporto con cura, proteggendola dal freddo e dalle correnti d’aria
  3. Tagliate subito le foglie spezzate o ingiallite.
  4. Annaffiate con acqua a temperatura ambiente.
  5. Posizionate l’esemplare in un sottovaso largo, con un velo d’acqua e con ghiaia o palline d’argilla, per mantenere un ambiente umido attorno al bel fogliame.

L’Elleboro

Infine l’Elleboro, di cui abbiamo già fornito una guida approfondita, appartiene al genere Helleborus.
Comprende circa 20 specie rizomatose, particolarmente apprezzate per la fioritura invernale che, a seconda della specie e della varietà, può essere bianca, crema, gialla, verde, rosa, viola, nera. Le corolle possono essere anche screziate o puntinate e in alcuni ibridi doppie.

I fiori sono molto delicati, ma se protetti dalle intemperie e dal gelo possono perdurare per diverse settimane.
Tra tutte le specie sicuramente la più diffusa è H. niger, spontaneo dei nostri boschi, noto anche come “rosa di Natale” proprio per la caratteristica di offrire deliziosi fiori bianchi durante i mesi più freddi.
Disponibile nei nostri Garden Center da novembre dicembre in poi, è un dono gradito perché annuncia che la primavera non tarderà ed è simbolo di fedeltà e amicizia.

Come coltivare l’elleboro

È una specie perenne facile e resistente, coltivabile in vasi e bordure purché in clima fresco e terreno mai troppo arido. In casa può essere tenuta nei giorni del Natale in ambiente molto fresco e luminoso, irrigando quel tanto necessario a mantenere il terriccio appena umido.
Poi, a inizio gennaio, l’esemplare andrà trasferito all’esterno, in luogo protetto dal gelo, dalla pioggia e dal sole diretto. Si concima a primavera con un prodotto di tipo organico.

In giardino posizionate le piante di elleboro sotto le fronde di alberi e arbusti caducifogli, così che possano godere di ombra in estate e del sole in inverno.