corydoras insieme al platy pesce acqua dolce

news /

Platy e Corydoras: pesci d’acqua dolce

Il platy: un pesce d’acquario molto amato e semplice da curare

Il Platy è un pesce d’acqua dolce disponibile in numerose varianti di colore, come anche il Guppy.
Non ha grandi pretese, perciò è molto adatto a vivere in acquario. Gli esemplari maschi possono misurare circa 2-4 cm, le femmine invece sono un po’ più grosse: circa 3-5 cm. Sono socievoli e si riproducono velocemente.
Dal momento che la loro cura è molto semplice, vengono spesso scelti da chi si è appena appassionato al mondo dell’acquaristica.

Che aspetto ha un Platy

Lo Xiphophorus maculatus, nome scientifico del Platy, presenta un corpo leggermente tozzo, un dorso alto e i fianchi compressi e la femmina è mediamente più grande del maschio. Questo pesce d’acqua dolce si distingue per la sua molteplicità di varianti. Può avere colori diversi, tra i più comuni il giallo con macchie colorate verdi o blu. Il colore dei maschi è più intenso di quello delle femmine, per questo sono i più appariscenti e saltano subito all’occhio.

L’alimentazione del Platy

Sia in natura che in acquario, il Platy si nutre di piante.
Per evitare che distrugga la vegetazione dell’acquario a causa del suo appetito, bisogna offrirgli un cibo che sia esclusivamente a base di piante e allestire l’acquario con piante specifiche che tollerino la durezza dell’acqua, di cui il Platy non è solito nutrirsi.
Le dosi di mangime per pesci da somministrare sono indicate dal produttore sulla confezione e vanno osservate per evitare di eccedere con le quantità. Puoi offrire al Platy anche cibo per pesci in fiocchi, larve di zanzara e vermetti, ma se preferisci evitare di somministrare ai tuoi pesci animali vivi, esistono varianti surgelate da scongelare prima dell’uso.
Il Platy ama nutrirsi anche di alghe, ma se vuoi liberarti di quelle in eccesso presenti nel tuo acquario la sua voracità non è sufficiente per risolvere il problema, anche perché questo pesce non ama tutti i tipi di alghe.
Ti consigliamo dunque di utilizzare i giusti prodotti che trovi nella nostra sezione di prodotti per pesci.

I pesci Corydoras

I Corydoras sono una specie di pesci d’acqua dolce molto popolari in acquariofilia, per lo più noti come “pulitori” pacifici e affascinanti.
Appartengono alla sottofamiglia Corydoradinae , che fa parte di una grande famiglia di Callichthyidae.
Alcune stime indicano che ci siano più di 142 specie di Corydoras sparse in tutto il mondo.
Inoltre, esistono molte altre varianti (diverse centinaia sono una stima approssimativa) che sono allevate.
Tuttavia, le grandi maggioranze delle specie non sono classificate scientificamente.
I Corydoras sono pesci adattissimi ad acquari di comunità, perché non sono assolutamente né aggressivi né territoriali, sono pesci pacifici. Sono pesci da fondo, poiché lo scavano alla ricerca perenne di cibo. Generalmente preferiscono un acqua più calda e morbida con livelli di pH leggermente acidi.
Tuttavia, la temperatura dell’acqua in cui prosperano varia notevolmente a seconda di quale specie particolare è allevata.

Descrizione dei Cory

Tutte le specie del genere Corydoras sono caratterizzate da un corpo tozzo e compresso ai fianchi, entrambi protetti da una corazza composta da 2 file di placche disposte verticalmente.
La testa del pesce corydoras è tondeggiante e massiccia, assume con il muso una forma conica (di profilo appare triangolare): la bocca presenta 2 paia di barbigli sensoriali ai lati, con funzione di scovare il nutrimento tra gli anfratti ed il substrato.
Le dimensioni variano da 3 a 15 cm a seconda delle specie.
Una caratteristica tipica di questo genere è la capacità d’integrare la carenza di ossigeno disciolto nell’acqua con l’ossigeno atmosferico grazie ad una evoluzione dell’intestino: questo organo infatti risulta essere notevolmente vascolarizzato e presenta l’endotelio più sottile nella parte posteriore, ciò permette al pesce di ingerire aria con la bocca facendo una puntata verso la superficie esterna dell’acqua che viene così ad ossigenare il sangue.
L’anidride carbonica viene espulsa dall’orifizio anale.